La recente dichiarazione degli Stati Uniti, che entro il 2015 non intende avere più il ruolo centrale nella gestione di Icann, ha scataneta una serie di reazioni. L’Icann è l’agenzia no profit che dal 1998 è il regolatore globale di Internet e di fatto governa alcuni dei più importanti suffissi internet, quali ‘.com’ e ‘.org’ e ‘.gov’.
A questa notizia ha fatto immediatamente eco la richiesta di attribuzione dei nuovi domini web ‘.vin’ e ‘.wine’ che i produttori di vino italiani ed europei vorrebbero regolamentare per tutelare le produzioni ad indicazione geografica doc e docg dai falsi e dalle imitazioni. La riunione dell’Icann nel novembre scorso a Buenos Aires è fallita – come riferisce in un comunicato Coldiretti – proprio per l’intransigenza degli Stati Uniti nel voler sostenere la libertà assoluta in rete. Questo per difendere in realtà la propria industria del vino, mentre l’Europa chiede il rispetto della proprietà intellettuale dei vini “doc” e quindi una regolamentazione del web.
Dopo l’annuncio statunitense sull’Icann, Coldiretti guarda con ottimismo alla prossima riunione dell’organismo internaqzionale che si terrà a fine marzo a Singapore. In quella sede verrà presentato un parere legale sulla protezione delle indicazioni geografiche per tentare di avanzare nelle trattative e trovare un soluzione di compromesso.