Produttori e Università della Tuscia rinnovano l’impegno per monitorare la produzione nazionale .

Confagricoltura, Copagri, Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food, hanno presento i risultati del primo triennio di sperimentazione, avviata con l’Università degli Studi della Tuscia, dell’innovativo sistema “Fruclass”, ideato dall’Università degli Studi della Tuscia su impulso delle associazioni firmatarie del protocollo d’intesa “Filiera grano duro-pasta di Qualità”.
A sottoscrivere il protocollo Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assosementi, Cia-Agricoltori Italiani, Compag, Confagricoltura, Copagri, Italmopa – Associazione Industriali Mugnai d’Italia e i pastai di Unione Italiana Food. La sperimentazione permette di conoscere in tempo reale i risultati delle campagne granarie 2019, 2020 e 2021, grazie all’elaborazione dei conferimenti di oltre 70 centri di stoccaggio dislocati lungo l’intera Penisola e all’analisi dei dati di oltre 410mila tonnellate di grano duro.
Sulla base di questi parametri è stato testato un sistema di identificazione di una soglia di accesso alle classi di alta qualità che tiene in considerazione la distribuzione del grado proteico e del peso specifico dei conferimenti di grano duro, permettendo di distinguere in ogni annata i valori oltre i quali riconoscere determinate e concordate premialità. L’obiettivo è arrivare ad avere una filiera che a fine luglio attende il dato finale della campagna e prende coscienza della classe di qualità entro la quale potrà collocare il proprio prodotto.

“Fruclass” rappresenta quindi una bussola indispensabile per i contratti di filiera e per avere dei riferimenti condivisi con cui indirizzare e distribuire la premialità.
Così la filiera grano duro-semola-pasta si candida a vincere la sfida dell’aggregazione e dell’innovazione, mettendo in campo una metodologia di rating delle produzioni che getti le premesse per poter scrivere una pagina nuova sul versante della determinazione del prezzo, con positive ripercussioni, a cascata, su tutti gli attori della filiera e sui consumatori, derivanti dall’individuazione di parametri condivisi e oggettivi per definire la qualità del prodotto nazionale.