L’Agenzia per il farmaco, AIFA, ha recentemente ricevuto la segnalazione di un furto, avvenuto l’11 luglio, in Polonia: ad essere stato rubato, un grosso quantitativo di diversi medicinali, prodotti che potrebbero essere commercializzati in Italia da distributori non autorizzati. Alle farmacie è stato trasmesso il numero di lotto rilevato dalle autorità polacche e l’Aifa invita le farmacie segnalare forniture illegali.

Ma il vero problema è rappresentato dalla vendita online di questi prodotti rubati che, al pari di quelli contraffatti invadono sempre più il web. Le statistiche italiane dicono che cinque milioni di consumatori hanno scelto i canali online, prevalentemente clandestini, per reperire quei farmaci che un medico non prescriverebbe mai, perché inutili o vietati, o perché si vergognano di farsi prescrivere, frequentemente quelli legati alla sfera delle disfunzioni sessuali. Circa 750mila sono i più affezionati a questi acquisti pericolosissimi. Si stima che siano 40mila i siti che vendono medicinali, di cui appena lo 0,6% in regola. Circa il 20% dei 24 milioni di italiani tra i 18 e i 64 anni che va su internet almeno un’ora alla settimana ha comprato medicinali online. Il 3% lo fa spesso. «E’ ovvio – spiega Giovanni D’Agata, presidente e fondatore dello “Sportello dei Diritti” – che solo le vie ufficiali per accedere ai farmaci possono garantire la necessaria sicurezza».