Il fegato grasso di oca o di anatra di cui la Francia ha fatto una prelibatezza, è al centro di un’animata controversia tra produttori e buongustai da un lato e animalisti dall’altro e quella che viene definita come la ‘guerra del foie gras’ si è trasferita ora anche al Parlamento europeo di Bruxelles. Ad accendere la miccia, nel luglio scorso,  la messa al bando della vendita di foie gras in California, con l’imposizione di una multa di mille dollari per chi trasgredisce.

Da Bruxelles ore è partita la controffensiva: su invito dell’eurodeputata Françoise Castex (S&D), il ministro dell’agroalimentare francese Garot Guillaume è andato all’europarlamento «per difendere un prodotto di alta qualità, affinché quanto è avvenuto in California non si allarghi a macchia d’olio». La preoccupazione é infatti che l’esempio venga usato come precedente per altri prodotti alimentari che come il ‘foie gras’ hanno ottenuto il riconoscimenti di Indicazione geografica protetta (Igp) nell’Ue, quindi già soggetti ad una regolamentazione sanitaria e di produzione estremamente precisa.

All’opposto un gruppo bipartisan di europarlamentari – tra cui Andrea Zanoni (Idv) – chiedono di proibire il prodotto in tutta Europa mettendo sotto processo il processo produttivo del foie gras e “le torture inflitte a migliaia di oche e anatre”.