Il Ministro Picheto Fratin vuole modifiche sostanziali al Regolamento proposto dalla
Commissione

Si allarga lo spettro di materie che contrappongo l’Italia all’Europa. Dopo le farine di insetti, l’alcol del vini, i biocarburanti, ecco arrivare la proposta di regolamento della Commissione Europea sulla riduzione degli imballaggi. Il Ministro dell’ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, l’ha detto chiaramente al termine della riunione del Consiglio ambiente della settimana scorsa a Bruxelles: servono «modifiche sostanziali al testo attuale». A cominciare dallo strumento giuridico scelto: il Regolamento, infatti, non consente la possibilità di gestire con flessibilità l’assetto normativo a livello nazionale per tenere conto delle specificità dei sistemi industriali. L’Italia, ha ricordato il Ministro, è l’unico Paese europeo che ha già raggiunto gli obiettivi Ue di riciclo al 2030, ma rischia di risultare proprio per questo i più
penalizzato. La proposta di regolamento privilegia, infatti, i prodotti sfusi e il riuso dei contenitori in vetro, ceramica, ma anche in plastica, rispetto al riciclo della carta: entro il 2030 il 20% delle vendite di bevande take-away dovrà essere servito in imballaggi riutilizzabili o usando i contenitori dei clienti, per arrivare all’80% nel 2040. Sempre entro il 2030 il 10% degli imballaggi usati nelle consegne nell’e-commerce dovrà essere riutilizzabile e saranno vietate le confezioni monouso all’interno di bar e ristoranti e i flaconcini di shampoo e bagno schiuma negli hotel.

Secondo una stima Conai, da questa proposta rischiano di avere conseguenze negative in Italia 771.000 aziende, che operano nel settore della carta, del legno, dell’acciaio, dell’alluminio, della plastica biodegradabile, e che danno lavoro ad oltre tre milioni di persone: una cifra che raddoppia se si considerano i riflessi anche sul settore del commercio. «Prescrivere metodi e soluzioni valide per tutti gli Stati senza differenza tra gli uni e gli altri non è sempre la soluzione migliore. Per i rifiuti ci sono trattamenti differenziati tra i vari paesi. È importante stabilire obiettivi condivisi e ambiziosi, ma lasciando agli Stati le giuste flessibilità» conclude il Ministro Pichetto Fratin.