Le proposte presentate per una transizione giusta, efficace e rapida per il comparto fashion

Si è tenuta a Venezia la 2° edizione del “Venice Sustainable Fashion Forum”, summit promosso da Sistema Moda Italia, The European House – Ambrosetti, Confindustria Veneto Est – Area Metropolitana Venezia Padova Rovigo Treviso e  cui  hanno partecipato oltre 400 tra imprenditori italiani e stranieri, rappresentanti della filiera e stakeholders.

Al termine sono state presentate 8 proposte per un’indispensabile accelerazione verso una transizione giusta, efficace e rapida. Le 8 proposte per una transizione globale sono:

  1. Anticipare la transizione del mercato: per orientare e canalizzare l’azione delle aziende verso la (tempestiva) adozione di strumenti volontari ed obbligatori che l’Unione Europea sta sviluppando in qualità di leader globale sulla sostenibilità, anche con lo scopo di fornire riscontri e raccomandazioni per il miglioramento.
  2. Costituire delle task-force multi-stakeholder guidate dai Governi: per agire come facilitatori della transizione, consultarsi in modo flessibile con attori industriali chiave, esperti di settore, finanza e accademici per definire una roadmap, che sostenga la trasformazione ESG (Environmental, Social, Governance) e lavorare verso obiettivi coerenti con le specificità nazionali.
  3. Catalizzare il cambiamento attraverso alleanze: per promuovere collaborazioni tra tutti gli attori a monte e a valle della filiera della moda, insieme al settore finanziario e ad altri attori della catena di valore, diffondendo così buone pratiche e consentendo anche ai legislatori di operare le scelte migliori nel più breve tempo possibile.
  4. Misurare l’impatto delle politiche attraverso un set minimo di dati per tutti: per valutare l’efficacia delle politiche e delle azioni normative, creando un database aggiornato, basato su un numero limitato di KPI (Key Performance Indicators)significativi e coerenti con i prossimi requisiti di compliance europei e globali (ESRS – European Sustainability Reporting Standards e IFRS – International Financial Reporting Standards).
  5. Promuovere un cambiamento culturale positivo: sfruttare il potenziale di comunicazione di messaggi ed esperienze positive (eventi, concerti, ecc.) per coinvolgere i consumatori in un cambiamento culturale ed influenzare le abitudini di consumo, abbattendo la barriera che separa l’intento di acquisto sostenibile dall’azione.
  6. Creare un’avanguardia della sostenibilità guidata da catene del valore del lusso Italiane e francesi: attivare, all’interno del Patto del Quirinale, un tavolo che accolga i leader del settore italiani e francesi per rendere il lusso non solo un simbolo di qualità, ma anche un precursore che indichi la direzione dell’equa transizione della moda, giocando un ruolo chiave con le istituzioni europee ed internazionali (come l’OCSE).
  7. Rendere più profittevoli le scelte aziendali di sostenibilità: liberare e sfruttare appieno il potenziale di cambiamento delle aziende UE, promuovendo sviluppo, diffusione e adozione su larga scala di tecnologie “green” lungo tutta la catena di valore della moda, traendo ispirazione dall’esperienza positiva dell’Inflation Reduction Act (IRA) statunitense.
  8. Promuovere un approccio integrato tra riciclo e riuso: creare sinergie virtuose tra gli operatori del riciclo e riuso per affrontare efficacemente la sfida della sovrapproduzione, promuovendo un adeguato miglioramento della durabilità fisica ed immateriale dei tessuti eco-progettati e riducendo allo stesso tempo i capi d’abbigliamento multimateriale.

31 ottobre 2023