La Regione Veneto ha dato incarico al dipartimento di Agronomia dell’Università di Padova di studiare i problemi legati alla diffusione del moscerino della frutta nelle colture regionali e di verificare la possibilità e l’efficacia del lancio di alcune specie di parassiti che ne controllino il proliferare evitando il ricorso massiccio a insetticidi e a metodi di contrasto chimico ed invece favorendo i metodi naturali di contrasto alle infestazioni. Lo ha annunciato l’Assessore regionale all’agricoltura Giuseppe Pan nel corso di un incontro con i produttori di ciliegie dell’area veronese.
I frutteti del pregiato frutto e i raccolti veronesi, 2400 ettari di coltivazioni di ciliegio e raccolti per 150 mila quintali di media, sono minati dall’arrivo della Drosophila suzukii, un moscerino originario della Cina e del Giappone, osservata per la prima volta in Italia nel 2009. L’insetto giapponese è pericoloso non solo perché deposita le larve nei frutti prossimi alla maturazione, ma anche perché attacca il frutto dopo la raccolta, quando la ciliegia fa bella mostra di sé sui banconi dei supermercati o dell’ortofrutta. Agronomi e produttori stanno testando alcuni prodotti fitosanitari e la Regione Veneto ha investito 22 mila euro nelle ricerche affidate al dipartimento di Agronomia dell’ateneo patavino. «Mi adopererò – ha concluso Pan – perché quest’area vocata alla cerasicoltura sia terra di sperimentazione delle ricerche del Dipartimento di Agronomia e del Servizio fitosanitario».