Una indagine Ipr marketing divulgata dalla “Task force per una Italia libera da Ogm” conferma la contrarietà al biotech nei campi nazionali di quasi 8 italiani su 10 (76 per cento). E secondo l’85 per cento degli italiani all’Expo deve essere valorizzata l’agricoltura di qualità senza Ogm che l’Italia, insieme alla stragrande maggioranza dei Paesi dell’Unione, ha fatto giustamente la scelta di non coltivare.
In agricoltura, dicono gli italiani, gli Ogm non pongono solo seri problemi di sicurezza ambientale e alimentare, ma soprattutto perseguono un modello di sviluppo che è il grande alleato dell’omologazione e il grande nemico del Made in Italy. Nell’Unione Europea secondo la task force nonostante l’azione delle lobbies che producono Ogm, nel 2013 sono rimasti solo cinque Paesi, sui ventotto, a coltivare Ogm (Spagna, Portogallo, Repubblica Ceca, Slovacchia e Romania), con appena 148mila ettari di mais transgenico MON810 piantati nel 2013, la quasi totalità in Spagna (136.962 ettari). Si tratta quindi di fatto di un unico Paese (la Spagna) dove si coltiva un unico prodotto (il mais MON810).
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