L’industria tessile si trova al secondo posto nella poco ambita classifica dell’impatto negativo sull’ambiente. Naturale quindi che negli ultimi anni, l’attenzione all’ecosostenibilità sia diventata una componente stabile nella mentalità delle istituzioni, delle aziende e dei creativi che ruotano intorno al «sistema moda». Di questo si è parlato a Cittadellarte, nel cuore di Biella: la città piemontese è stata soprannominata già dall’ottocento la “Manchester d’Italia” per i numerosi opifici e le numerose fabbriche per la filatura e la tessitura della lana tutt’oggi operanti.
L’occasione per la riflessione sul futuro del tessile è stata data dall’evento “Le stanze della moda sostenibile”, promosso dalla Fondazione Pistoletto e collegato alla “Turin fashion design week”, organizzata dall’Iaad a Torino. Per sottolineare la necessità di collaborare e ispirarsi a vicenda, unendo le forze e condividendo le idee, Michelangelo Pistoletto ha realizzato un’installazione, costituita da undici stanze comunicanti, ciascuna caratterizzata da un tema (politica, economia, lavoro, arte e comunicazione), all’interno della quale sono stati esposti i vari progetti, che sono poi stati presentati nel corso di una «tavola rotonda».

Prato promette di mettere al bando la chimica già a partire dal 2020

Concretamente, è stato proposto l’esempio delle aziende di Prato impegnate, entro il 2020, a produrre senza utilizzare sostanze chimiche. Presentato una esperienza maturata in Patagonia, dove una piccola azienda da sempre attenta all’ambiente, ogni anno devolve l’1% delle proprie vendite ad associazioni e piccole realtà che si occupano della tutela dell’ecosistema. E ancora della collezione di Carmina Campus, prodotta all’interno delle carceri, e dei preziosi tessuti Cangiari, realizzati recuperando un’antica tecnica calabrese di tessitura a mano. Percorsi che intrecciano tradizioni del passato e sensibilità contemporanea assecondando il processo di cambiamento in atto verso un modo di produrre sempre più attento ai temi generali della sostenibilità.