È nata ufficialmente “Confindustria moda”, la nuova istituzione nella quale confluirà tutta la filiera italiana del settore, con Smi-Sistema moda Italia, Aimpes (associazione italiana manifatturieri pellettieri e succedanei), Aip (associazione italiana pellicceria), Anfao, Assocalzaturifici e Federorafi. Rappresenterà oltre 67mila aziende del Made in Italy che generano un fatturato di 88 miliardi di euro. Alla guida della nuova associazione ci sarà Claudio Marenzi, già presidente di Smi dal 2013 ed attuale presidente di Emi-ente moda Italia e di Pitti immagine. Cirillo Marcolin, presidente di Fiamp e di Anfao sarà il nuovo vicepresidente della federazione. La governance di Confindustria moda sarà duplice. Per mantenere in sostanza la visibilità delle due anime dell’associazione (moda e accessori), è prevista l’alternanza alla presidenza tra Smi e Fiamp con mandati biennali. Per mantenere in sostanza la visibilità delle due anime dell’associazione (moda e accessori), è prevista l’alternanza alla presidenza tra Smi e Fiamp con mandati biennali.

Autonomia e sinergia per far cresce il fenomeno della moda Made in Italy

La federazione sarà operativa dal 2018, quando è previsto anche il trasferimento nella nuova maxi sede di corso Sempione a Milano.
«Con il nome “Confindustria moda” – ha sottolineato il neo presidente Marenzi – vogliamo sottolineare la nostra anima industriale. Ogni associazione ha fatto un passo indietro per dare vita a questo progetto, importante per rafforzare l’immagine del sistema moda italiano». «Siamo riusciti a superare l’individualismo che ha contraddistinto il sistema per molto tempo» ha aggiunto Marcolin.
Il nucleo originario di Confindustria moda è destinato a crescere. A breve, infatti, è prevista l’adesione anche di Unic-unione nazionale industria conciaria.