I pitoni sono a rischio estinzione per colpa della moda: l’allarme è stato lanciato dal rapporto “Trade in South-East Asian Python Skins” che fa il punto sulle ricadute del commercio della pelle di pitone sulla sopravvivenza delle popolazioni dell’animale in Asia. La pelle di circa mezzo milione di pitoni è esportata ogni anno, quasi esclusivamente al servizio della moda europea. Sul mercato globale questo commercio raggiunge un valore di più di 771 milioni di euro.
La pelle è utilizzata per cinture, borse, portafogli, scarpe ed altri accessori creati dai designer dell’alta moda. I maggiori importatori della pelle di pitone sono l’Italia, la Germania e la Francia e le maggiori quantità del prodotto arrivano da Indonesia, Malesia e Vietnam. L’industria della moda europea rappresenta il 96 per cento del valore del commercio della pelle di pitone.
Il dossier è stato redatto dalla Cites, organizzazione legata all’Onu che si occupa delle specie da proteggere e a rischio estinzione. «C’è ancora un persistente problema di illegalità nel commercio della pelle di pitone – ha spiegato Alexander Kasterine del Cites – che mette in pericolo la stessa sopravvivenza di questo animale nel mondo. L’estensione del commercio nero è difficile da quantificare ma si tratta di un mercato pari a quello legale per profitti e ammontare di merci. È necessario promuovere un rapporto di maggiore trasparenza nella catena di fornitura della preziosa pelle a livello globale».