Il mercato del falso in Italia vale quasi 10 miliardi di euro ed il settore che rischia di più è quello dell’abbigliamento: le statistiche indicano in ben 2 miliardi le perdite fiscali all’anno. Solo l’anno scorso, i sequestri effettuati dalle forze dell’ordine, con la Guardia di Finanza in prima fila, sono stati oltre 13.000 per un totale superiore ai 30 milioni di capi.
Tra i brand italiani più copiati ci sono soprattutto Gucci, Fendi, Dolce & Gabbana e Dsquared. Ma il brand più contraffatto è sicuramente Louis Vuitton con le sue borse e le sue scarpe che sono le più richieste sul mercato del falso. Spesso questi prodotti oggi arrivano dalla Cina o dalla Turchia, ma per anni è stata Napoli la capitale del falso, seguita a grande distanza da Roma e ancor più in lontananza da Milano. Ora in Italia il polo della contraffazione è probabilmente Prato: la comunità cinese presente in Toscana è la più numerosa sul territorio nazionale ed è diffuso il sospetto che proprio da Prato siano prodotti o comunque transitino oltre il 50 % di tutti i capi falsi destinati al mercato italiano.

Circa un sesto dell’intero mercato della contraffazione si sviluppa in Italia e naviga sul web

Le stime fatte a livello europeo dicono che circa un sesto dell’intero mercato della contraffazione si può riscontrare nel mercato italiano. A fronte dei 10 miliardi italiani, infatti, in tutta Europa la contraffazione starebbe producendo affari criminali per circa 60 miliardi di euro all’anno, soldi che potrebbero essere destinati ai reali brand di abbigliamento.
Le diverse operazioni compiute dalle forze dell’ordine in tutto il continente hanno dimostrato in questi ultimi mesi che è sempre meno diffuso il vecchio canale dei venditori abusivi, mentre si allarga giorno dopo giorno la vendita di prodotti contraffatti attraverso i canali web. l’online, l’e-commerce e i social network sono la nuova frontiera di quelle che ormai è definita la “contraffazione 2.0”.