Il colosso spagnolo del fast fashion cresce e ha 6.423 punti vendita in tutte le parti del mondo

Un aumento degli utili del +80% sull’anno precedente: questa la formidabile performance fatta registrare dal gruppo Inditex che controlla marchi quali Zara, Bershka, Pull&Bear e Oysho.
Nei tre mesi tra il 1 febbraio e il 30 aprile, nonostante l’inflazione e la chiusura dei negozi in Russia per la guerra in Ucraina, Inditex ha registrato utili per 760 milioni di euro a fronte di vendite per 6,7 miliardi di euro, in crescita del +36%.
In avvio del 2022 sono state effettuate aperture in 16 mercati così che a fine aprile il gruppo si trovava a gestire 6.423 punti vendita in ogni parte del mondo: sospese, ovviamente, le attività in Ucraina e in Russia e con ben 67 negozi chiusi in Cina per i lockdown imposti, sono stati gli Usa che hanno compensato queste difficoltà consolidando la propria posizione di secondo mercato di Inditex con una “crescita notevole”. A valuta costante, le vendite e-commerce hanno perso sei punti percentuali rispetto al picco registrato dal digitale nel 2021: il colosso spagnolo del fast fashion ha comunque confermato che le vendite online dovrebbero superare il 30% delle vendite totali entro il 2024.

Nel primo quarter 2022, le giacenze di Inditex sono aumentate del +27% perché la società ha deciso di accelerare gli afflussi di scorte al fine di aumentare la disponibilità dei prodotti, per farsi trovare pronta in caso di “tensioni” nella catena di approvvigionamento.
“L’inventario – spiega la nota – è considerato di alta qualità ed è coerente con la forte performance di vendita del secondo trimestre del 2022”. Il periodo di riferimento, ricordano le agenzie di stampa, corrisponde a quello dell’avvicendamento al vertice del gruppo, con Marta Ortega, figlia del fondatore di Inditex, che ha assunto la carica di presidente non esecutiva del player di Arteixo a partire da aprile.