I dati del primo semestre 2019 ci dicono di una crescita che continua e traina il manifatturiero

La moda Made in Italy, con poco meno del 40% del valore aggiunto generato dal sistema moda dell’Unione Europea, è nettamente campione continentale e conta ben tre volte quella tedesca, quattro volte quella spagnola e cinque volte quella, tanto decantata, francese. E nei primi sette mesi del 2019 il fatturato del sistema moda è aumentato a prezzi correnti del +3% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, grazie al traino della filiera della pelle (+8,1% tendenziale). Comprendendo tessile, abbigliamento e calzature e pelletteria valore aggiunto generato dal sistema moda italiano supera i 24 miliardi di euro e arriva a contare per il 10,6% del manifatturiero nazionale.
Un fenomeno economico che non viene trascurato dal mondo bancario: originale è, nell’ambito della “Milano Fashion Week Donna”, l’iniziativa di Intesa Sanpaolo che apre la storica filiale nel Palazzo delle colonne di via Verdi 8 a Milano per ospitare «Next Trend: cento diversi outfit, dieci stilisti di talento». Una sfilata di moda, in filiale, a chiusura della settimana di passerelle milanesi di settembre.

Stefano Barrese responsabile divisione Banca dei Territori Intesa Sanpaolo

Ancora una volta le imprese italiane del sistema moda hanno conseguito ottime performance sui mercati esteri, dove hanno messo a segno una crescita delle esportazioni pari al 7,9%, con punte del +10,8% nella filiera della pelle e un progresso del 9,9% nel comparto dell’abbigliamento. La moda è uno dei settori trainanti non solo per la città di Milano, ma soprattutto per l’economia del Paese.
La nostra Banca diviene piattaforma di crescita offrendo alle imprese non solo il supporto finanziario necessario, ma anche una opportunità di visibilità durante un evento importante come la “Fashion week” e una spinta ulteriore verso la crescita nei mercati esteri.
Continuiamo quindi oggi il percorso intrapreso con Imprese Vincenti, il programma di valorizzazione dedicato a 120 piccole e medie imprese, tra cui 40 appartenenti a questo settore».