Nel primo Expo in un Paese arabo, anche un padiglione dedicato al ruolo delle donne nella storia

«Coniugare la tradizione delle nostre produzioni agroalimentari con l’innovazione: è questa la vera sfida, che però non ha alternative e va vinta. Questo è il senso della presenza italiana a Expo rispetto ai temi dell’agroalimentare». Lo ha detto il Ministro delle politiche agricole, Stefano Patuanelli, firmando il protocollo d’Intesa tra il Mipaaf e il Commissariato per la partecipazione dell’Italia a Expo 2020 Dubai, la prima Esposizione Universale che si svolge in un Paese arabo e che la pandemia ha fatto slittare negli Emirati Arabi Uniti dal 1 ottobre 2021 al 31 marzo 2022.
L’accordo con il Ministero per la partecipazione italiana all’evento è stato sottoscritto dal Commissario, Paolo Glisenti: «Voglio ringraziare il commissario Glisenti – ha detto Patuanelli – che sta lavorando da tempo per garantire una presenza forte dell’Italia un questo evento così importante quale è l’Expo di Dubai, che ha un grande significato perché arriva dopo la pandemia. Noi andiamo verso un pianeta che avrà sempre più presenza umana e sempre meno terra coltivabile – ha aggiunto il Ministro – l’unico modo che abbiamo per difendere la produzione di cibo non sintetico ma naturale è attraverso l’innovazione e questo vogliamo portare a Expo, insieme agli elementi distintivi dell’agroalimentare italiano».

?Il tema di Expo Dubai 2020 è “Collegare le Menti, Creare il Futuro” e si basa su tre principi: “opportunità”, da garantire a tutti per creare un futuro migliore, “sostenibilità” da intendersi a tutto tondo, e “mobilità”, intesa non solo nella sua accezione di trasporto e logistica, ma anche nell’ottica di una maggior condivisione di beni, idee e comunicazione.
A Expo Dubai ci sarà anche il padiglione “delle donne”, realizzato in collaborazione con Cartier, per colmare il divario di genere. Nell’ambito della mostra intitolata “Nuove prospettive”, il padiglione delle donne, il primo nella storia degli Expo mondiali, inviterà i visitatori a riconoscere il ruolo centrale che le donne, famose e non, hanno svolto nel corso della storia, fino ad oggi.
Alla base l’idea che “quando le donne prosperano, tutta l’umanità prospera”.