È il rosato in vino che maggiormente è cresciuto nei consumi del 2017 con un +20,7%, quindi nettamente di più dei vini Doc e Docg bianchi, il cui consumo è aumentato del 3,9%, e dei rossi, fermi al +2,1%. I dati sono forniti dall’Ismea ed elaborati da Coldiretti. Un contributo essenziale per il crescente interesse per i rosati deriva dal diffondersi del cosiddetto ‘apericena’ che si è diffuso tra sei italiani su dieci.
L’aperitivo, sostiene Coldiretti, è un rito che unisce l’Italia da nord a sud e spinge sul consumo di vini freschi e sulle bollicine, con una sempre maggiore ricerca di qualità come dimostrano anche le 7.300 enoteche aperte in tutta la Penisola dove è possibile scegliere fra una offerta Made in Italy di 332 vini certificati e dove spesso è anche possibile consumare direttamente un calice del vino preferito accompagnato da prodotti del territorio.

Cresce anche l’enoturismo, sia da parte dei consumatori italiani sia degli stranieri

Consumato da 1 italiano su 2 e dal 39,3% delle donne secondo gli ultimi dati Istat, il vino è diventato l’emblema di uno stile di vita “lento”, attento al benessere psico-fisico che aiuta a stare bene con sé stessi e insieme agli altri, ma con un consumo equilibrato che riguarda la maggioranza della popolazione.
Un approccio che ha portato alla proliferazione di corsi per sommelier con un numero sempre maggiore di consumatori che ci tiene ad essere informato sulle caratteristiche dei vini, con un vero boom dell’enoturismo che oggi genera un indotto turistico di quasi 3 miliardi di euro l’anno con 16,1 milioni di italiani che hanno partecipato ad eventi, sagre, feste locali legate in qualche mondo dei calici. Ma la cultura del vino coinvolge sempre di più anche gli stranieri che nel 2017 hanno acquistato 6 miliardi di euro di bottiglie con etichette italiane con un export cresciuto del +7%.