Nella lotta alla contraffazione, una indagine della procura di Napoli ha portato a 34 arresti (7 persone in carcere e 27 ai domiciliari). L’indagine è conseguente a quella che il 17 gennaio ha mostrato come il clan Mazzarella gestisca una ‘filiera del falso’ con base a Napoli. Intercettazioni telefoniche su 120 utenze, anche di Stati diversi da quello italiano e analisi di migliaia di bolle di accompagnamento della merce hanno mostrato come tre organizzazioni criminali introducessero in Italia capi di abbigliamento contraffatti. Due le bande ‘nazionali’, attive soprattutto in Lazio, Piemonte, Toscana e Liguria, che facevano capo a Vincenzo Barone. La terza organizzazione criminale, strutturata anche con propaggini nell’Europa dell’Est, faceva capo a Chen Xingman e Jin Changiang, cittadini cinesi. Le tre organizzazioni erano legate da una sorta di patto di mutua assistenza, collaborando tra loro per reperire in caso di necessita’ materie prime o prodotti finiti.
Per i clienti meno esigenti la merce veniva dalla Cina, mentre per chi aveva maggiore disponibilità economica il prodotto era di migliore qualità e ‘made in Turchia’. La merce era prodotta in fabbriche in gran parte clandestine, che avevano creato un grande mercato parallelo di capi firmati Nike, Adidas, Luois Vuitton, Dolce e Gabbana, La Martina, Ralph Lauren, Burberry, Hogan Gucci, Blauer. Nel corso dell’indagine, sono strate attrezzature e merce per 7 milioni ed eseguiti sequestri preventivi di 15 rapporti bancari, 23 tra auto e moto, 14 terreni e 34 immobili per circa 8 milioni di euro.