Ad altre due cantine è stato vietato d’utilizzare la sempre più ricercata denominazione pugliese

Su denuncia del Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria, in Francia e in Germania sono stati ritirati due marchi ingannevoli. Una cantina francese e una tedesca sono state costrette a ritirare due marchi che potevano ingannare i consumatori in cerca di una delle doc più apprezzate di Puglia.
In tre anni il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria ha lottato contro le imitazioni e le contraffazioni vincendo ben sei cause in Italia e una ciascuna in Spagna, in Germania, in Francia, in Portogallo, e perfino una in Cile e una in Cina inoltre eliminando dal mercato internazionale quattro marchi con dicitura Unione Europea.
In quest’ultima occasione, spiega una nota del Consorzio, abbiamo indotto una cantina della zona Champagne a desistere nel mettere il nome primitivo sulla loro etichetta e lo stesso è accaduto in Germania dove un grosso imbottigliatore di spumante voleva usare impropriamente il temine primitivo.

Mauro di Maggio
presidente
Consorzio di Tutela
Primitivo di Manduria

Abbiamo intensificato l’attività di tutela nei mercati internazionali anche perché il Primitivo di Manduria è un vino che affascina moltissimo l’estero ed è proprio nei Paesi esteri che si riscontra il maggior numero di quelle che rappresentano autentiche frodi per i consumatori e un danno per i nostri produttori. Tra gli strumenti in atto per il 2020 siamo in procinto di investire sul marchio collettivo, ovvero quel sigillo sul collo della bottiglia che consente una protezione anche in quei Paesi dove non riconoscono le denominazioni e che garantisce qualità, area di produzione e l’esistenza di un sistema di controllo strutturato e organizzato.