Si chiama “Tangis” ed è una startup nata per combattere la contraffazione dei marchi di design più prestigiosi avendo ideato un sistema anticontraffazione applicabile soprattutto nel settore dei beni di lusso. Spiega Giuseppe De Maso Gentile, ricercatore dell’Università Politecnica delle Marche: «Si tratta di una tecnologia che sfrutta insieme una firma digitale variabile nel corso del tempo e un’etichetta di tipo NFC già comunemente utilizzata in altri settori che abbiamo modificato e riadattato per un particolare tipo di mercato».
De Maso Gentile, che ha perfezionato la propria startup durante il programma TVLP, la scuola di imprenditorialità tecnologica della Silicon Valley, ha adattato la tecnologia nata dai laboratori dell’Università a casi specifici del settore calzaturiero marchigiano, per poi estenderla anche al food. Il circuito inserito nel prodotto, oltre a proteggerlo da eventuali attacchi dei falsari, consente di raccogliere informazioni utili alla produzione e al marketing. L’obiettivo è proteggere il Made in Italy e ridare dignità agli imprenditori e ai lavoratori beffati dal mercato dei “falsi”. «Mentre prima – continua il ricercatore – era impossibile, una volta venduto un oggetto, associarlo alla persona a cui era stato venduto, ora, con la costruzione di un ponte di comunicazione che passa attraverso l’app che nasce all’interno del circuito, si sviluppa nell’algoritmo e finisce nell’applicazione che abbiamo sviluppato, effettivamente possiamo costruire un database customizzabile sulle esigenze del cliente che raccoglie sia i dati dell’oggetto sia avere un’informazione specifica sul cliente che ha utilizzato quel particolare bene».