Le filiere che più fortemente identificano il nostro “Italian style” nel mondo sono la moda, l’oreficeria e la nautica. Tre comparti che, nel loro complesso, vedono impegnate 341mila imprese (il 5,4% del totale nazionale), l’8,2% degli addetti che operano al di fuori dell’agricoltura (per complessive 1.421.644 persone), e registrano un fatturato che sfiora i 200 miliardi di euro.
In favore di questo universo è stato siglato un protocollo d’intesa dal presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello, e dal presidente della Federazione dei distretti, Valter Taranzano: l’accordo stabilisce che il sistema camerale e quello dei distretti dovranno sperimentare forme di collaborazione sempre più incisive fino ad arrivare a un’aggregazione delle strutture responsabili dell’elaborazione di iniziative condivise. Inoltre, Unionfiliere e Federazione dei distretti collaboreranno per la costituzione di nuove filiere, a partire da quelle del legno-arredo e della automazione-meccanica, individuando le Camere di commercio sede di distretti e favorendo la loro adesione a Unionfiliere. Alla fine del periodo di transizione, la cui durata non potrà essere superiore a due anni, la Federazione distretti sarà sciolta con il relativo mantenimento del marchio all’interno di Unionfiliere.

Filiere dell’Italian Style: sotto la lente del Tagliacarne
Frattanto uno studio realizzato dall’Istituto Tagliacarne mette sotto la lente d’ingrandimento l’attività delle 341mila aziendi che operano nelle tre filiere principali dell’ “Italian Style”: moda, oreficeria e nautica. Emergono numerosi aspetti interessanti a cominciare dal fatto che in alcuni distretti, soprattutto della moda e della nautica, l’articolazione della filiera va ormai ben oltre la realizzazione del singolo prodotto, coinvolgendo molte attività collegate e anche imprese della meccanica (ad esempio, il caso del distretto tessile di Prato, dove le imprese operano in tutti i passaggi della lavorazione, dalla filatura al confezionamento dei capi), ed estenda la sua articolazione ai servizi collegati (come a Genova, in cui il distretto nautico include sia cantieri navali veri e propri, sia servizi per il trasporto marittimo di persone e merci).
In forza di questi dati, il presidente di Unioncamere, Ferruccio Dardanello. ha sottolineato che: «Unionfiliere ha nel nome i suoi obiettivi: unire per qualificare, valorizzare, promuovere le filiere che hanno reso famoso il Made in Italy nel mondo. Vogliamo creare un luogo privilegiato per lo sviluppo di iniziative finalizzate a favorire la competitività delle filiere e dei distretti, attraverso un confronto costante tra sistema camerale e sistema associativo».