252 milioni di euro: questo l’ingente importo della frode fiscale e della truffa ai danni dello Stato contestate dalla Direzione distrettuale antimafia di Napoli ad un’organizzazione criminale scoperta dai finanzieri del Gruppo di Fiumicino a seguito delle indagini sui clan camorristici che gestivano le attività di “pirateria audiovisiva” nel capoluogo campano ed il rifornimento delle principali piazze nazionali. L’associazione a delinquere si è avvalsa di una fitta rete di intermediari e della consapevole partecipazione dei vertici della filiale italiana di una nota società leader nella produzione di memorie di massa e supporti cd e dvd, importati nel territorio nazionale in completa evasione delle imposte attraverso la fittizia triangolazione tramite società dislocate in paesi a fiscalità privilegiata ed in altri paesi dell’Unione Europea.
Transazioni fittizie che hanno permesso alle aziende campane in odore di camorra ed a quelle operanti nella grande distribuzione di ottenere la merce a prezzi talmente bassi non solo da sbaragliare la concorrenza, ma anche da poter rifornire la produzione delle organizzazioni criminali dedite alla “pirateria audiovisiva”. Attraverso intercettazioni telefoniche ed ambientali, pedinamenti ed ispezioni documentali sono stati ricostruiti minuziosamente i canali di approvvigionamento del materiale informatico e sequestrati oltre 23 milioni di cd/dvd “vergini”. I finanzieri del Comando provinciale di Roma hanno eseguito in Toscana, Lombardia, Lazio, Campania e Puglia, 16 ordinanze di custodia cautelare e il sequestro di 164 conti correnti, 126 tra obbligazioni, fondi d’investimento, titoli e cassette di sicurezza, 56 auto e moto di lusso, uno yacht e 71 immobili e terreni per un valore complessivo pari ai 252 milioni oggetto della truffa ai danni dello Stato.