Destinato a essere venduto nelle regioni del sud, il maxi carico aveva codici di qualità fasulli

La merce contraffatta sequestrata dalle Fiamme Gialle della Compagnia di Treviso fa notizia per il suo peso: quasi 120 tonnellate. Il sequestro è avvenuto casello autostradale di “Venezia Est” ed era caricato su alcuni autoarticolati provenienti dall’Est Europa e diretti in varie regioni d’Italia: Calabria, Lazio, Puglia, Campania.
Si trattava di pellet destinato a essere venduto al dettaglio e già confezionato in sacchetti da 15 kg: 94 tonnellate riportavano indebitamente il marchio ENplus®, comprovante l’alta qualità del prodotto, mentre 24 sono risultate prive delle informazioni in lingua italiana sulle caratteristiche del prodotto e sulle modalità d’impiego.
Ad insospettire le Fiamme Gialle è stata la mancata indicazione, nelle lettere di vettura internazionale esibite dai conducenti, dei luoghi di destinazione o dei nomi delle imprese destinatarie del pellet. Gli ulteriori approfondimenti, svolti con l’ausilio dell’A.I.E.L., l’Associazione Italiana Energie Agroforestali che ha la propria sede operativa a Legnaro in provincia di Padova e licenziataria del marchio ENplus® per il territorio italiano, hanno permesso di verificare che il pellet era stato prodotto da società con sede in Croazia e Ucraina, non autorizzate all’utilizzo del marchio di certificazione di qualità e che i codici identificativi apposti dai distributori lituani, estoni, cechi e sloveni erano di partite già scadute.

Il pellet, in base alle dichiarazioni dei conducenti di nazionalità croata e ucraina e alla documentazione di viaggio consegnata nel corso dei controlli, è entrato in Italia attraverso i valichi di confine delle province di Udine, Gorizia e Trieste, prima di essere bloccato dai finanzieri trevigiani.
Dodici le persone coinvolte nel traffico internazionale che sono state denunciate alla Procura della Repubblica di Treviso, mentre per il carico privo di indicazioni in italiano il responsabile è stato segnalato alla Camera di Commercio di Treviso-Belluno per l’applicazione delle sanzioni amministrative previste dal Codice del consumo.