Nel 2011 in Italia, il giro d’affari dei ricambi auto contraffatti è stato di 120 milioni di euro: lo dicono i dati elaborati sulla base di rilevazioni del Censis dall’Osservatorio Autopromotec. Numeri che confermano la costante crescita del fenomeno, anche a causa della crisi economica che ha ridotto il potere d’acquisto degli automobilisti.
La contraffazione dei ricambi auto – sottolinea l’Osservatorio Autopromotec – oltre che arrecare un grave danno all’economia del Paese, rappresenta soprattutto “un pericolo per la sicurezza delle vetture e degli automobilisti”. I ricambi contraffatti, infatti, non dispongono di certificati di sicurezza e non essendo sottoposti a nessun test di controllo non posseggono alcuna omologazione. Oltre a ciò, vi sono anche problemi dal punto di vista della sostenibilità, in quanto i materiali utilizzati per la contraffazione spesso non rispettano le normative per la sicurezza e la difesa dell’ambiente.
Per contrastare il fenomeno – secondo l’Osservatorio – occorre innanzitutto essere consapevoli della difficoltà per il consumatore di orientarsi tra le varie tipologie di ricambi certificati e sicuri disponibili attualmente sul mercato (originali delle case auto, originali, equivalenti, alternativi, usati, rigenerati) e ciò comporta in primo luogo la necessità di fare formazione alle imprese ed informazione a favore dei consumatori.

Autoricambi contraffatti: il ruolo degli operatori di filiera
A fronte del costante aumento della diffusione di autoaccessori e ricambi per auto contraffatti, l’Osservatorio Autopromotec raccomanda di acquistare i ricambi auto presso fornitori ufficiali o comunque riconosciuti sul mercato. Inoltre è sempre bene che l’automobilista confronti il prezzo del prodotto offerto con quello di mercato, in quanto se il divario è eccessivo e non giustificato, si è in presenza di un sintomo molto forte di contraffazione. Occorre poi la massima cautela negli acquisti ed è buona norma non acquistare ricambi costituiti da componenti elettrici o elettronici, se sprovvisti di marchio CE.
Le cautele in ogni caso valgono non solo per i consumatori, ma anche ovviamente per tutti i protagonisti della filiera commerciale del ricambio, dall’importatore al distributore fino all’officina di autoriparazione. La cautela nell’acquisto, anche in questo caso, è indispensabile ed occorre esaminare con attenzione il prodotto verificando se riporta l’identità del produttore e la relativa certificazione, nonché se sono fornite istruzioni per il montaggio e lo smaltimento. E nel caso gli operatori del settore verificassero che il ricambio è contraffatto, è necessario che sentano il dovere di informare tempestivamente le Autorità competenti.