Oxfam è una confederazione internazionale di organizzazioni non profit che si dedicano alla riduzione della povertà, attraverso aiuti umanitari e progetti di sviluppo. La sezione italiana ha appena pubblicato il rapporto “Al giusto prezzo. I diritti umani nelle filiere dei supermercati italiani” con cui, dopo aver indagato le filiere di approvvigionamento dei principali supermercati stranieri, ha guardato all’Italia dove un lavoratore su due in agricoltura è irregolare.
«Un reale impegno delle aziende della GDO a cambiare politiche e pratiche del loro approvvigionamento – spiega Elisa Bacciotti, direttrice delle campagne di Oxfam Italia è fondamentale per difendere i diritti dell’ultimo anello della filiera: i braccianti e gli operai che coltivano, raccolgono e confezionano il nostro cibo». Il rapporto analizza il grado di impegno con cui i cinque più grandi operatori italiani della grande distribuzione organizzata (Gdo), cioè Coop, Conad, Esselunga, Eurospin e Gruppo Selex, stanno affrontando il tema dei diritti umani nelle proprie filiere di produzione alimentare. La ricerca è stata effettuata sulla base di dati pubblici resi disponibili dalle stesse aziende.

Oxfam propone ai consumatori una petizione perché la GDO si faccia carico della tutela dei diritti umani

I dati e le testimonianze disponibili indicano che generalmente le donne vengono pagate il 20-30% meno rispetto agli uomini per lo stesso tipo di lavoro e sono maggiormente soggette a ricatti, denuncia il rapporto di Oxfam. “Alle aziende chiediamo di indagare e contrastare tutte le forme di abuso o violazione dei diritti umani e dei diritti dei lavoratori lungo le proprie filiere di produzione – conclude Elisa Bacciotti – Al Governo chiediamo di rafforzare e dare piena applicazione alla legge introdotta nella scorsa legislatura contro lo sfruttamento del lavoro e il caporalato e di regolare con nuove normative il settore della GDO».