Coldiretti sostiene la Spa dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli per la tutela agroalimentare

Ettore Prandini, presidente di Coldiretti, e Marcello Minenna, direttore dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli, sostengono il progetto Qualitalia Spa, una società dell’Agenzia delle dogane che offre alle aziende del Made in Italy una certificazione di qualità e italianità dei prodotti come arma per limitare la contraffazione e il fenomeno dell’Italian Sounding.
Sottolinea Coldiretti che più di due prodotti agroalimentari Made in Italy su tre sono in realtà senza alcun legame produttivo ed occupazionale con il nostro Paese. E la pandemia mondiale, con le sue ricadute sul commercio mondiale, accresce il rischio di contraffazione del Made in Italy nel settore agroalimentare che hanno già raggiunto un ammontare record di 100 miliardi di euro.
Grazie a laboratori all’avanguardia e al personale altamente qualificato, Qualitalia Spa mette a disposizione delle imprese, analisi dei prodotti e una certificazione su identità merceologica e provenienza da filiera produttiva nazionale italiana al 100% grazie alla quale il consumatore all’estero ha la garanzia di un’autorità pubblica di non aver acquistato un prodotto contraffatto.

A taroccare il cibo italiano – evidenzia Coldiretti – sono soprattutto i Paesi emergenti o i più ricchi a partire dagli Stati Uniti. Negli USA il 99% dei formaggi di tipo italiano sono ‘tarocchi’ nonostante il nome richiami esplicitamente le specialità casearie più note del Belpaese, dalla Mozzarella alla Ricotta, dal Provolone all’Asiago, dal Pecorino Romano al Grana Padano, fino al Gorgonzola. Fra le brutte copie dei prodotti caseari nazionali in cima alla classifica c’è la mozzarella, seguita dal Parmesan, dal provolone, dalla ricotta e dal Romano realizzato però senza latte di pecora. La pretesa di chiamare con lo stesso nome prodotti profondamente diversi è – sottolinea Coldiretti – inaccettabile e rappresenta un inganno per i consumatori ed una concorrenza sleale nei confronti degli imprenditori onesti”.