Nel decreto sostegni bis di maggio, ci sono provvidenze al mondo agricolo per circa due miliardi

Misure urgenti connesse all’emergenza da Covid-19, per le imprese, il lavoro, i giovani, la salute e i servizi territoriali”: questo il nome ufficiale del cosiddetto ‘decreto Sostegni bis’ varato a fine maggio dal Consiglio dei Ministri che prevede uno stanziamento di circa 40 miliardi di euro per potenziare ed estendere gli strumenti di contrasto alla diffusione del contagio e per contenere l’impatto sociale ed economico delle misure di prevenzione.
Una buona fetta è riservata all’agricoltura. Una dimostrazione, come spiega il Ministro Stefano Patuanelli, della centralità della filiera agroalimentare nell’agenda del Governo. Circa 2 miliardi di euro sono destinati a rilanciare il settore agricolo e l’occupazione di giovani e donne. «Oltre ad una serie di misure di semplificazione amministrativa – sottolinea il Ministro – sono presenti indennizzi a fondo perduto per le aziende agroalimentari. Le misure più importanti per il settore riguardano il bonus per i lavoratori stagionali, gli stanziamenti per sostenere gli strumenti di gestione del rischio, gli indennizzi per le gelate, i sostegni al settore della pesca».

Tra le misure più immediate 448 milioni di euro per l’indennità una tantum da 800 euro agli operai agricoli a tempo determinato, che abbiano svolto almeno cinquanta giornate di lavoro nel 2020; 105 milioni di euro per l’incremento del Fondo di solidarietà nazionale per ristorare i danni a produzioni, strutture e impianti produttivi delle aziende colpite dalle gelate e brinate dell’aprile 2021; 80 milioni di euro per l’Ismea per rafforzare lo strumento delle garanzie a favore degli imprenditori agricoli e della pesca.
Ulteriori misure prevedono 72,5 milioni di euro per l’esonero dei contributi previdenziali e assistenziali dei datori di lavoro e lavoratori autonomi; 25 milioni di euro per l’istituzione di un “Fondo per il sostegno del settore bieticolo saccarifero”; 27,5 milioni di euro per il sostegno alla zootecnia mediante l’incremento al 9,5% delle percentuali di compensazione Iva applicabili alle cessioni di bovini e suini vivi; 4 milioni di euro circa per l’indennità una tantum di 950 euro a favore dei pescatori autonomi, compresi i soci di cooperative.