lI consorzio Agrinsieme, ente che comprende Confagricoltura, Cia e l’Alleanza delle Cooperative Italiane “Settore Agroalimentare”, ha denunciato la grave crisi della frutta dovuta alla contemporanea maturazione nei principali paesi produttori delle stesse tipologie di prodotti. Tutto questo comporta un crollo dei prezzi alla produzione. Sono a rischio 10 milioni di giornate di lavoro e oltre 100.000 persone occupate nella frutta estiva. Agrinsieme ha promosso a Roma una distribuzione di frutta estiva per sensibilizzare l’opinione pubblica e sostenere il lavoro del governo italiano nell’Unione Europea.
Dopo l’intervento del Ministro Martina nei confronti del Commissario all’agricoltura Dacian Ciolos e le prese di posizione dell’On. Paolo De Castro, è indispensabile, secondo i produttori, che gli uffici della Commissione Europea  siano solleciti ad attivare la procedura di emergenza per la crisi della frutta estiva. È per questo che Agrinsieme chiede al Governo che si attivi per intervenire sulla Commissione Europea con urgenza. In questa battaglia l’Italia non è sola visto che analoghi problemi li stanno vivendo Paesi quali la Francia e la Spagna. L’importante è che la Ue intervenga sollecitamente.

Frutta estiva: bisogna battere la burocrazia europea
Da settimane si assiste ad una pesantissima crisi della frutta dovuta alla contemporanea maturazione nei principali paesi produttori delle stesse tipologie di prodotti. Ciò comporta un crollo dei prezzi alla produzione. Per dare l’idea della crisi, oggi un chilo di frutta estiva, per coloro che hanno la possibilità di raccogliere il prodotto, viene pagato al produttore dai 15 ai 20 centesimi di euro, molto al di sotto dei costi di produzione. La crisi dei prezzi non è una calamità legata alle condizioni climatiche negative; è un serio problema per le imprese agricole e per tutti i lavoratori impiegati: sono oltre 100.000 le persone occupate per attività diretta nella frutta estiva, senza considerare l’indotto. Per la crisi della frutta estiva risultano oggi a rischio almeno 10 milioni di giornate di lavoro. ?La forte deperibilità dei prodotti estivi, la limitata possibilità di stoccaggio e i picchi produttivi ben definiti, richiedono infatti la massima tempestività ed urgenza in termini di tempo e volumi di ritiro. I produttori e le cooperative di Italia, Francia e Spagna stanno sollecitando i funzionari comunitari per avere in tempi celeri la procedura di intervento Se i tempi burocratici impediranno l’attivazione delle misure già previste in sede comunitaria e per le quali esistono già risorse stanziate che l’Europa deve solo destinare all’Italia, non si  potrà far finta di nulla. Ci saranno precise responsabilità.