Dall’analisi delle etichette di oltre 46.600 prodotti alimentari di largo consumo, GS1 Italy e Nielsen hanno redatto la seconda edizione dell’Osservatorio Immagino e stilato la nuova classifica degli ingredienti più trendy del momento. Sono una ventina gli “alimenti-ingredienti benefici” che stanno spopolando in Italia e stanno ridefinendo, di conseguenza, le preferenze d’acquisto.
L’Osservatorio Immagino ha potuto realizzare una mappa dei cambiamenti dei gusti alimentari degli italiani e misurare il crescente interesse verso questi alimenti-ingredienti, capaci di fornire sia un beneficio salutistico che un plus di gusto e di appetibilità. L’ incontrastata superstar del mondo alimentare italiano è lo zenzero: in 12 mesi ha visto raddoppiare le vendite dei prodotti (tè e tisane, cioccolato e yogurt, succhi e nettari di frutta, insalate e zuppe pronte) in cui è presente (+108,4%). In totale valgono 25 milioni di euro e rappresentano lo 0,2% degli alimenti del perimetro. In classifica seguono poi le mandorle: compaiono nell’1,2% dei prodotti alimentari di largo consumo venduti in Italia, che generano l’1% delle vendite totali nella distribuzione moderna.

Oltre ai mirtilli ed al farro, dalle Ande ai nostri supermercati, entra in classifica la quinoa

La moda delle mandorle travalica l’ambito del food per estendersi anche al personal care, dove è in atto un boom dei prodotti per la cura persona che contengono questo ingrediente emolliente e piacevole.
Di grande successo sono anche i mirtilli, presenti nello 0,9% dei prodotti alimentari e con una crescita annua dell’8,0% delle vendite a valore. Bene il farro (che registra una crescita del fatturato del 20,4%, entrando nello 0,9% dei prodotti alimentari di largo consumo. Infine altro alimento-ingrediente di grande moda è la quinoa, con una crescita annua a valore del 63,5%. La quinoa è ormai inserita nello 0,3% dei prodotti alimentari di mass market ed è presente in diverse categorie merceologiche: gli acquisti si sono spostati dalla quinoa al naturale verso i prodotti ready-to-eat, più comodi e che semplificano la preparazione di questo pseudo-cereale andino.