L’Italia è al quarto posto nella classifica mondiale dei paesi consumatori di vino, con poco meno di 20,5 milioni di ettolitri consumati nel 2015. Il primo posto è conquistato dagli Stati Uniti, con 30,1 milioni di ettolitri, seguiti dalla Francia con 27,2 milioni di ettolitri, e dalla Germania che raggiunge i 20,5 milioni di ettolitri superando, seppur di poco, il consumo italiano. È quanto emerge da una analisi di Coldiretti sulla base dei dati dell’Organizzazione mondiale del vino e della vite (Oiv) che ha evidenziato peraltro una sostanziale stabilità rispetto all’anno precedente: 240 milioni di ettolitri.
Il cambiamento nella classifica dei consumi registra l’aumento dell’1% dei consumi negli Usa, dal calo dell’1,2% in Francia, dall’aumento più consistente della Germania (+1,1%). Per quel che riguarda l’Italia il 2015 ha fatto registrare un debole aumento, appena lo 0,3% che non inverte la tendenza degli ultimi anni con i consumi interni scesi al minimo dall’Unità.
Passando alla produzione, secondo l’Organizzazione mondiale del vino e della vite l’Italia nel 2015 si classifica al primo posto, con 49,5 milioni di ettolitri, davanti alla Francia con 47,5 milioni di ettolitri, con la produzione mondiale che è salita del 5,4 per cento a 274,4 milioni di ettolitri. Le vendite di vino italiano all’estero hanno raggiunto il record storico di 5,4 miliardi (+5%) per effetto di un incremento in valore di oltre 13% negli Usa, mentre nel Regno Unito l’export cresce dell’11% e la Germania rimane sostanzialmente stabile.

SEMPRE PIÙ BOLLICINE NELL’EXPORT TRICOLORE
In Oriente le esportazioni sono cresciute sia in Giappone sia in Cina, rispettivamente in valore del 2% e del 18%. Negli Stati Uniti sono particolarmente apprezzati il Chianti, il Brunello di Montalcino, il Pinot Grigio, il Barolo e il Prosecco che piace però molto anche in Germania insieme all’Amarone della Valpolicella e al Collio. Lo spumante è stato il prodotto che ha fatto registrare la migliore performance di crescita all’estero nel 2015 con le esportazioni che con un aumento del 17% ha raggiunto il record di 985 milioni di euro.
Nella classifica delle bollicine italiane più consumate nel mondo ci sono nell’ordine il Prosecco, l’Asti, il Trento Doc e il Franciacorta che ormai sfidano alla pari il prestigioso Champagne francese. Per quanto riguarda le destinazioni, la classifica è guidata dal Regno Unito con circa 250 milioni di euro e un incremento del 44% nel 2015, ma rilevanti sono anche gli Stati Uniti con circa 200 milioni e un aumento del 26% a valore. Preoccupa il mercato in Russia, dove le esportazioni di vini e spumanti calano ulteriormente del 31%, per effetto delle tensioni politiche e commerciali, nonostante il vino non rientri tra i prodotti colpiti dall’embargo. Il successo del vino italiano all’estero ha spinto il fatturato del settore che, comprendendo anche il comparto spumanti, cresce del 3% e raggiunge nel 2015 il valore record di 9,7 miliardi.