Nuove sintesi in campo chimico uniscono l’argento con altri materiali per una resa più sicura

Un gruppo di ricercatori del CNR – Consiglio Nazionale delle Ricerche ha messo a punto una nuova tecnologia per la depurazione dell’acqua basata sull’uso di nanoparticelle di argento combinate con altri materiali. Il primo step ha visto la creazione dei nanocompositi usando un metodo chimico che ha restituito una polvere di nanoparticelle d’argento. Il secondo step ha previsto l’incorporazione della “polvere” in una matrice solida come il grafene e l’ossido di zinco. Il grafene è un materiale formato da uno strato monoatomico di atomi di carbonio disposti a nido d’ape che ha proprietà meccaniche, elettriche e termiche eccezionali. L’ossido di zinco, invece, è un materiale semiconduttore che ha proprietà fotocatalitiche permettendo una accelerazione nelle reazioni chimiche in presenza di luce.

Queste due soluzioni sono state introdotte per fronteggiare la tossicità delle nanoparticelle di argento in quanto una quantità eccessiva presente nell’acqua potrebbe recare più danni che benefici. Da questo studio si dimostra che i nanocompositi ottenuti hanno una maggiore stabilità e un’efficacia superiore rispetto alle nanoparticelle di argento isolate. Inoltre grazie alla formulazione in matrice solida è stata comprovata una maggiore stabilità chimica e termica resistendo meglio all’ossidazione e alla decomposizione senza intaccare la funzione antimicrobica che elimina il 99% dei batteri testati (Escherichia coli e Staphylococcus aureus) in tempi inferiori rispetto alle nanoparticelle di argento isolate.

I nanocompositi potrebbero essere usati per la disinfezione delle acque reflue, per la prevenzione delle malattie trasmesse dall’acqua, per il miglioramento della qualità delle acque potabili e per la conservazione degli alimenti. I ricercatori intendono proseguire lo studio dei nanocompositi di argento con altri materiali valutandone l’effetto su altri tipi di microrganismi e ottimizzando le condizioni operative analizzandone l’impatto ecotossicologico. L’obiettivo è quello di realizzare un dispositivo per la depurazione dell’acqua basato sui nanocompositi che possa essere facilmente trasportato e utilizzato in diverse situazioni.             

9 ottobre 2023