Nascerà a Firenze il Centro internazionale per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e la qualità dell’alimentazione. Sarà un centro di eccellenza, unico in Italia, che si occuperà di tutte le tematiche della qualità agroalimentare, dalla terra alla tavola. La Regione Toscana, che ha già approvato in proposito una determinazione in Giunta Regionale, sarà il soggetto promotore e svolgerà un ruolo propulsivo e di coordinamento in vista dell’Expo 2015 di Milano che sarà centrato proprio su questi temi. Il centro avrà la forma di una associazione, i soci fondatori saranno enti pubblici e privati, tra cui le tre Università Toscane, l’Unioncamere Toscana, Cia, Coldiretti, Confagricoltura, Legacoop Agroalimentare Toscana, Confcooperative Fedagri e Confindustria Toscana. La sottoscrizione dell’atto costitutivo avverrà nella prima settimana di ottobre.
Il Centro internazionale sarà un luogo dove formare figure professionali da impiegare nelle mense pubbliche, promuovere la ricerca valorizzando le eccellenze scientifiche toscane, divulgare nuova conoscenza verso i giovani interessati ad intraprendere professioni legate alla cucina e all’alimentazione e verso gli operatori del settore che intendono approfondire le proprie competenze e specializzarsi in particolari tematiche sempre legate alla cucina e all’alimentazione.

Qualità alimenatre: coinvolta anche l’alta cucina
«L’idea di realizzare in Toscana un Centro internazionale per la valorizzazione dei prodotti agroalimentari e la qualità dell’alimentazione, compresa l’alta cucina – ha annunciato l’assessore regionale all’agricoltura, Gianni Salvadori, intervenendo al convegno Stili di vita, alimentazione, sport e salute, ospitato a Expo Rurale Toscana 2013 in corso alla Fortezza da basso – nasce dalla constatazione che gli stili di consumo dei toscani si configurano come un mix di tradizione, equilibrio e radicamento territoriale. In altre parole la Toscana può essere presa ad esempio concreto di uno stile di vita sano, una “Food Valley” che comprende l’intera regione. L’obiettivo, in sintonia con le tematiche di Expo 2015, è quello di creare una cultura del cibo rispettosa dell’ambiente e della salute dell’uomo».
«È evidente che conterà molto l’educazione alla buona alimentazione – ha proseguito Salvadori – che non può però vivere solo nella scuola, ma deve trovare prosecuzione negli stili di vita in famiglia. L’obiettivo è arrivare ad una consapevolezza condivisa che non è verosimile pensare ad una alimentazione centrata sulla carne per tutti, ma ragionare sulle possibilità di un corretto apporto proteico fondato sullo sviluppo agricolo in cui si sono saputi coniugare ricerca agro-alimentare e ricerca per la saluta».