La senatrice del Terzo Polo Emanuela Baio ha presentato, insieme a 26 colleghi, un’interrogazione bipartisan ai Ministri delle politiche agricole alimentari e forestali e dello sviluppo economico che, in base alla legge 3 febbraio 2011, n.4 all’articolo 4, comma 3, avrebbero dovuto emanare appositi decreti interministeriali al fine di definire le modalità di indicazione del luogo di origine o provenienza da riportare nell’etichettatura dei prodotti alimentari trasformati. «La legge – dice la senatrice Baio – sancisce l’obbligo di indicare nelle etichette anche dei prodotti alimentari trasformati l’origine e la provenienza delle materie prime utilizzate. Peccato che ad oggi questo non avvenga a danno dei consumatori e del Made in Italy».
«L’estensione dell’obbligo di etichettatura di origine – spiega Baio – ad altre carni e al latte utilizzati in alimenti trasformati come prosciutti, salami e formaggi dove più spesso si insinua l’inganno del falso Made in Italy è un primo passo importante per la tutela del consumatore. Nel nostro Paese, infatti, la metà delle mozzarelle e tre prosciutti su quattro sono ottenuti da latte e carne di animali allevati all’estero, senza alcuna informazione per il consumatore. La mancata obbligatorietà dell’indicazione di provenienza e d’origine delle materie prime usate anche per i prodotti trasformati rischia di instaurare un meccanismo di concorrenza sleale a danno di quelle aziende che hanno allevamenti italiani e che seguono i criteri di produzione DOP».
«Chiediamo – conclude Baio – ai Ministri di indirizzo di attuare tutte le misure urgenti di loro competenza al fine di emanare i decreti attuativi  che impongano l’obbligo, anche nelle etichettature dei prodotti trasformati, di indicare origine e provenienza delle materie prime».