Il 71% di GenZ e Millennial italiani pensa che sarà difficile comprare casa e metter su
famiglia

La grande inflazione degli ultimi mesi spaventa anche i giovani ed è, per i Millennial e GenZ di tutto il mondo, la preoccupazione numero uno del 2022. Lo rivela l’ultima edizione della “Deloitte Global GenZ and Millennial Survey”. Secondo lo studio, condotto su un campione di oltre 22 mila persone in 44 Paesi del mondo e su oltre 800 giovani in Italia, la preoccupazione per il caro vita svetta tra tutte e anche nel nostro Paese i ragazzi e le ragazze sono particolarmente preoccupati per l’impennata del costo della vita.
«Come ogni anno la nostra Millennial Survey ci consegna uno spaccato molto significativo sulle aspettative e sulle preoccupazioni dei nostri giovani – commenta Fabio Pompei, Ceo di Deloitte Italia – Dai dati emerge con chiarezza che Millennial e GenZ hanno subito duramente l’impatto dell’inflazione scatenata da pandemia e guerra. Si tratta di un fenomeno che non riguarda solo questa fascia di popolazione, ma che preoccupa particolarmente i più giovani sia nel nostro Paese che nel resto del mondo. Anche sul fronte del lavoro si consolidano trend molto significativi. Flessibilità, salute mentale, attenzione all’impatto ambientale e sociale sono sempre più importanti per GenZ e Millennial alla ricerca di un lavoro. Molti giovani, inoltre, hanno messo in discussione la gerarchia di valori che dà
senso alla loro vita: in Italia 7 intervistati su 10 affermano che famiglia e amici sono più importanti della carriera. Un dato che si riflette nella grande importanza attribuita al work-life balance e al lavoro ibrido, ormai considerato new normal».
Altra principale preoccupazione preoccupazione dopo queste è la questione climatica, che dovrebbe essere la priorità da affrontare secondo il 37% dei Millennial italiani e il 34% della GenZ. Oltre a questi tre grandi temi, gli intervistati mettono sul piatto anche le questioni della “scarsità delle risorse”, della “disuguaglianza e discriminazione”, della stagnazione della “crescita economica” e delle “disuguaglianze sociali” in aumento.

17 maggio 2023