Con il cambiamento climatico, la stagione turistica si potrà allungare da marzo fino ad ottobre .

Non piove: in questo caso, però, “se Sparta piange, Atene … se la ride”. Gli ‘spartani’ sono nella nostra metafora gli agricoltori sempre più preoccupati per la siccità, mentre a far gli ‘ateniesi’ sono gli operatori del comparto turistico pronti ad allungare la stagione lungo il litorale veneto.
La Fondazione “Think Tank Nord Est” ha analizzato i dati raccolti da Arpav che evidenziano una chiara tendenza: il numero dei giorni soleggiati è in netta crescita passando negli ultimi anni sulle spiagge della Venezia Orientale da una media di 281 giorni di sole all’anno nel periodo 2010-2016 a 288 tra 2017 e 2022. In particolare, tra 2019 e 2022 l’incremento è stato veramente significativo: il massimo si è raggiunto proprio nel 2022, con un valore ben superiore alle 300 giornate soleggiate all’anno lungo tutto il litorale.
Oggi la costa veneta è caratterizzata da una stagionalità turistica piuttosto marcata nel periodo maggio-settembre: tuttavia, negli ultimi anni, le condizioni meteorologiche stanno creando l’opportunità di estendere l’apertura stagionale anche ai mesi di marzo e ottobre. Infatti, dal 2010 ad oggi, lungo le spiagge della Venezia Orientale si registra un netto calo dei mm di pioggia a marzo (da 99 nel periodo 2010-2016 a 50 tra 2017 e 2022) e ottobre (da 113 a 52), con la diminuzione anche dei giorni piovosi (da 8 a 5 sia in marzo che in ottobre).
«L’obiettivo per il litorale – dichiara Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est e del Distretto Turistico Venezia Orientale – deve essere l’apertura delle strutture per almeno 8 mesi, anche al fine di poter offrire contratti più lunghi e competitivi al personale. La proposta delle spiagge deve arricchirsi sempre più di iniziative legate a sport, congressualità, enogastronomia, musica e cultura integrandosi con le eccellenze dell’entroterra per far crescere il settore turistico ed il relativo indotto di tutta la Venezia Orientale».