L’ European Fashion Alliance lancia per quest’anno una indagine su sfide e esigenze del comparto

«La nostra missione è educare i consumatori e i marchi di moda su cosa significhi essere sostenibili»: lo dice Carlo Capasa, Presidente della Camera Nazionale della Moda Italiana commentando la decisione dell’European Fashion Alliance di lanciare nel 2023 un’indagine a livello europeo per indagare le esigenze e le sfide delle micro, piccole, medie e grandi imprese che operano nell’industria della moda e del tessile, nonché degli istituti di istruzione e di ricerca e di altri soggetti interessati al settore.
Le conoscenze acquisite in questo modo dovrebbero consentire all’EFA di creare un quadro politico orientato alle priorità in risposta all’attuale legislazione derivante, tra l’altro, dalla Strategia europea per il tessile sostenibile e circolare e la creazione di nuove politiche e programmi dell’UE a sostegno della moda e delle industrie creative.
«Vogliamo – aggiunge Capasa – dare grande valore alla creatività, sottolineando il nostro apprezzamento per tutte le persone che stanno dietro al sistema. Uno dei ruoli principali dell’EFA è quello di coinvolgere i nostri Associati nello storytelling di ciò che sta dietro ai loro prodotti e di rappresentare una nuova idea di moda del futuro. Collaborando nell’EFA, possiamo mostrare ad altri settori cosa si può ottenere lavorando tutti insieme».

Tutto nasce dall’incontro svoltosi lo scorso ottobre su invito del network di moda di Gran Canaria Moda Calida: il primo summit lanciato dall’EFA, organizzazione nata a Francoforte nel giugno del 2022 come alleanza transnazionale di istituzioni europee della moda, che tra i suoi membri conta realtà come la Camera Nazionale della Moda Italiana, il British Fashion Council, la Copenhagen Fashion Week, la Fédération de la Haute Couture et de la Mode e la Fédération Française du Prêt à Porter Féminin, per un totale di 59 rappresentanti di 23 Paesi europei. L’indagine di quest’anno è il primo passo del piano operativo 2023-2027 deciso nelk corso di quel vertice.
«La moda va al di là del mercato, è cultura – commenta Pascal Morand della Federation de la Haute Couture et de la Mode – Siamo in un’economia di mercato; interessa anche a chi non è nel mercato capire che la moda creativa può svolgere un ruolo di motore sostenibile a livello più globale».