Alle Regioni l’onere di individuare dove permettere le nuove installazioni per produrre energia 

Per ora è solo una bozza quella che è stata sottoposta all’esame della Conferenza Unificata Stato-Regioni, ma sarà determinante per il raggiungimento degli obiettivi di produzione di energia da fonti rinnovabili che la UE ci impone entro il 2030. La proposta è stata formulata dal Ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica e sostanzialmente configura i termini del decreto su quelle che verranno identificate come aree idonee ad ospitare impianti di energia rinnovabile.
Saranno le Regioni e le Province Autonome che dovranno poi gestire concretamente l’attuazione di questa zonizzazione e favorire l’avvio dei progetti per una produzione aggiuntiva 80 GigaWatt complessivi appunto entro il 2030. Il primo passo è assolutamente quello di identificare le aree chiamate ad ospitare i nuovi impianti, cosa non facile visto che nel territorio già ora ci sono situazioni di forte contrasto alla sottrazione di terreni agricoli o comunque verdi per installazione di pannelli fotovoltaici, che occupano molto spazio, o di torri eoliche che deturpano il paesaggio e sono pericolose per l’avifauna.

La bozza proposta dal Ministero ha lo scopo di favorire la semplificazione a livello amministrativo per rispondere alle tante domande giunte nel 2021 rimandando alle Regioni il compito di determinare le aree adeguate per l’installazione dei nuovi impianti.

Le istituzioni regionali dovranno determinare le superfici e le aree idonee seguendo delle linee guide che prendono prioritariamente in considerazione siti dove siano già presenti impianti della stessa fonte, oppure che siano annoverati tra i beni statali, come impianti delle Ferrovie dello Stato o delle concessioni autostradali. Frattanto il Ministero ha intrapreso un percorso di digitalizzazione dei processi e a breve sarà disponibile una piattaforma digitale unica per la presentazione delle istanze.

Per quanto si sa, il Veneto sarà chiamato a garantire, come obiettivo minimo, la generazione di ulteriori 5,7 GW in un anno attraverso la realizzazione di nuove strutture, l’ammodernamento o la riattivazione delle esistenti.

17 luglio 2023