La task-force anticontraffazione della Guardia di Finanza di Venezia ha ricostruito un’intera filiera di produzione, relativa ad articoli di pelletteria contraffatti, partendo da un primo sequestro di borse Hermes modello “Birkin” eseguito in un negozio del centro storico lagunare. Le indagini hanno permesso di risalire all’individuazione di diversi magazzini di stoccaggio, gestiti da cittadini cinesi, situati a Padova e Treviso, e di scoprire i laboratori di illecita produzione ubicati nelle provincie di Firenze e Macerata.

L’operazione ha consentito di scoprire vere e proprie linee di produzione di articoli di pelletteria di alta moda, principalmente del marchio Hermes, ma anche di Celine, Balenciaga, Stella McCartney e Gucci. All’interno dei locali aziendali, i finanzieri hanno rinvenuto cartamodelli, foto, fustelle metalliche, minuteria, macchinari e tutto l’occorrente per la produzione di borse così simili alle originali da creare non poche difficoltà di riconoscimento persino ai periti delle relative maison. Ventiquattro le persone che sono state denunciate per produzione e commercio di merce contraffatta, di cui 17 cittadini cinesi e 7 italiani: rischiano ciascuno la reclusione fino a 4 anni ed una multa fino a trentacinquemila euro.

La GdF di Venezia stronca una vendita online di falsi

Le indagini della Guardia di Finanza veneziana sono proseguite con il monitoraggio dei canali di commercializzazione online: l’organizzazione criminale infatti operava con continuità anche attraverso i canali di e-commerce. E le Fiamme Gialle sono riuscite ad individuare tre negozi virtuali, registrati in paesi del Sud America e dell’Asia Orientale, riportanti nella denominazione, nella home page e nell’indirizzo, l’indicazione dei noti marchi che venivano contraffatti, anche questo in violazione della normativa a tutela della proprietà intellettuale e industriale e con un danno sostanziale al tessuto economico-produttivo legale.

I siti individuati, che si presentavano come outlet, erano illustrati in lingua italiana e ponevano in vendita articoli di abbigliamento ed accessori delle più note griffe nazionali ed internazionali, abilmente contraffatti. Il tutto, ovviamente, con una forte riduzione del prezzo di vendita rispetto a quello di listino. L’Autorità Giudiziaria di Venezia, condividendo appieno l’operato delle Fiamme Gialle, ha emesso un decreto di sequestro preventivo dei 3 siti web notificato ad oltre 150 internet service provider, i quali hanno provveduto a oscurare le relative pagine per i numerosi utenti, italiani e non, che giornalmente li visitavano.