Con il parere favorevole del governo, la Camera ha approvato un ordine del giorno a favore della revisione della normativa europea sulle etichette, appena entrata in vigore, che ha eliminato l’obbligo di inserire il luogo di produzione.
«Con il nuovo regolamento comunitario entrato in vigore lo scorso 13 dicembre – dichiara il deputato del Partito democratico e componente della commissione Agricoltura, Michele Anzaldi, che ha presentato l’ordine del giorno – viene abolito l’obbligo di indicare nei prodotti lo stabilimento di produzione. In questo modo, anche se i prodotti italiani continueranno ad avere la dicitura Made in Italy, perché le nostre aziende lo ritengono giustamente un valore aggiunto, i produttori stranieri non avranno l’obbligo di indicare nulla, con il rischio di trarre in inganno i consumatori. Con l’odg approvato – aggiunge Anzaldi – il governo viene impegnato ad attivare presso il ministero delle Politiche Agricole, entro 30 giorni, un tavolo istituzionale di confronto con le parti interessate al fine di verificare la possibilità di modificare il Regolamento comunitario 1169/2011, con l’obiettivo, in riferimento alle etichettature dei prodotti, di tutelare la trasparenza e la qualità nell’interesse dei consumatori e del Made in Italy».