Il fenomeno della contraffazione ha assunto “connotazioni di particolare gravità” ledendo vari tipi di interesse e assumendo “dimensioni imponenti”. Queste le parole del procuratore capo della Procura della Repubblica di Napoli, Giovanni Colangelo, ascoltato in audizione presso la commissione Contraffazione della Camera. Il numero uno dei magistrati partenopei ha snocciolato ad uno ad uno i pericoli che derivano dalla falsificazione non solo di marchi e brevetti, ma anche di prodotti alimentari, farmaci e denaro.

Comportamenti illeciti che mettono in ginocchio non solo l’economia del nostro paese, ma molto spetto anche la salute e il diritto all’ambiente. Ne è una dimostrazione quanto avviene per gli scarti di produzione delle fabbriche illegali di calzature e abbigliamento contraffatti. Essendo attività in nero i residui non possono essere smaltiti in modo regolare ed è “inevitabile una forma di smaltimento che spesso viene fatta a cielo aperto con conseguente incendio di gomme, pellami e materie plastiche”.

Il procuratore di Napoli ha chiesto di rendere “più efficaci sotto il profilo sanzionatorio e della loro applicabilità le norme complesse che reprimono questi reati”. È necessaria, dunque, una semplificazione normativa, ma anche un maggior coordinamento delle Procure che permetterebbe, per Colangelo, una maggiore efficacia di contrasto al fenomeno della contraffazione che spesso travalica i confini regionali diventando fenomeno nazionale se non transnazionale.