Le preoccupazioni di Confagricoltura per il nostro export negli Stati Uniti e l’impegno della UE

Risposta immediata dalla Ue al presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, per la lettera inoltrata alla Commissione nella quale si mettevano in evidenza i pesanti contraccolpi che una guerra commerciale tra Ue e Usa avrebbe comportato per l’intera filiera agroalimentare italiana. Il Presidente Jean-Claude Juncker ha affidato la risposta alla Commissaria Ue al Commercio, Cecilia Malmstrom, che ha sottolineato come la Commissione Europea sia “fermamente determinata a trovare una soluzione negoziata con gli Usa, per mettere fine alla disputa sui sussidi al settore aeronautico ed evitare così l’imposizione di tariffe aggiuntive sulle esportazioni agroalimentari della Ue”.
Tutto il problema, come ricordato dalla stessa Confagricoltura, si concentra ora sulla disputa bilaterale in seno all’Organizzazione mondiale del commercio (Wto), relativa ai sussidi pubblici statunitensi ai gruppi Airbus e Boeing contestati dall’Unione Europea.
Washington, per ritorsione alle contestazioni europee, minaccia pesanti dazi aggiuntivi sulle importazione agroalimentari e prosegue nelle audizioni per acquisire le valutazioni e i commenti delle parti americane interessate alla lista dei prodotti da penalizzare.Come indicato in uno studio redatto dal Ministero dello sviluppo economico, l’Italia sarebbe, in modo ingiustificato, il secondo paese più penalizzato, dopo la Francia. Inoltre dalle audizioni è emerso un pesante attacco nei confronti delle nostre denominazioni di origine e qualità. Per questo, proseguono le nostre iniziative a difesa dell’export agroalimentare italiano destinato ai consumatori americani. Con oltre 4 miliardi di euro l’anno, gli Usa sono il terzo mercato di sbocco, dopo Francia e Germania.

Massimiliano Giansanti
presidente Confagricoltura

Come indicato in uno studio redatto dal Ministero dello sviluppo economico, l’Italia sarebbe, in modo ingiustificato, il secondo paese più penalizzato, dopo la Francia. Inoltre dalle audizioni è emerso un pesante attacco nei confronti delle nostre denominazioni di origine e qualità. Per questo, proseguono le nostre iniziative a difesa dell’export agroalimentare italiano destinato ai consumatori americani. Con oltre 4 miliardi di euro l’anno, gli Usa sono il terzo mercato di sbocco, dopo Francia e Germania.