Dal Primo gennaio è entrato in vigore l’accordo sulla zona di libero scambio tra la Ue e l’Ucraina. Le merci della UE entreranno quindi senza dazi nel Paese confinante con la Russia. La quale da parte sua teme che i prodotti europei attraverso l’Ucraina entrino nel mercato russo: i colloqui trilaterali svolti nel 2015 con la partecipazione della Commissione Europea ed i governi di Kiev e Mosca avevano cercato di smorzare i rischi per la Russia a seguito dell’integrazione europea dell’Ucraina. Le consultazioni alla fine non hanno portato ad alcun risultato e per questo la Russia ha decretato di sospendere gli attuali benefici economici concessi all’Ucraina. Kiev a questo punto intende rispondere alla decisione di Mosca introducendo sanzioni economiche.

Il presidente Poroshenko riconosce che l’economia ucraina sarà danneggiata dalle misure commerciali da parte della Federazione Russa, però Kiev è pronta a pagare questo prezzo per l’integrazione con l’Unione Europea. Alcuni economisti ucraini ritengono che l’adozione di norme e standard europei, in combinazione con una zona commerciale senza dazi doganali, contribuirà ad attirare investitori e tecnologie da parte delle economie più importanti dell’Europa occidentale. La partecipazione di Kiev all’accordo di libero scambio con la UE solleva gravi preoccupazioni anche in Bielorussia e Kazakistan che però hanno per il momento deciso di mantenere