Secondo AgFunder, una piattaforma di investimenti online per le tecnologie agroalimentari con sede a New York, gli investimenti in startup in fase early-stage sono cresciuti del +6% nell’ultimo anno, segno che il settore della tecnologia alimentare sta registrando un vero e proprio boom. Nel primo semestre 2017, gli investimenti hanno raggiunto la cifra di 4,4 miliardi di dollari alla ricerca di nuove efficienze utilizzando i più recenti software, intelligenza artificiale, biotecnologie, IoT e robotica.
Ad aumentare il tasso medio di investimento sono in particolare le strutture di più grandi dimensioni: è il caso del miliardo di dollari in finanziamenti per il Chinese Restaurant Marketplace, raccolto prima di acquisire il motore di ricerca di food delivery Baidu. È proprio il food delivery, cioè la consegna a domicilio del cibo, che sembra raccogliere sempre più interesse con un aumento degli investimenti fino a 2,7 miliardi di dollari.

Il futuro sembra essere nelle colture verticali in spazi chiusi recuperati nelle aree urbane

Le tecnologie agricole hanno raccolto 1,1 miliardi di dollari, con un’impennata del +56% nella crescita su base annua e nuovi sistemi agricoli hanno generato ben 198 milioni di dollari con un aumento del +36% rispetto alla prima metà del 2016.
A registrare una sorprendente impennata è stato il mercato della vertical farming che per il Global Market Insights varrà ben 13 miliardi di dollari entro il 2024. In particolare, il mercato, sta vedendo una rapida crescita nel settore dell’agricoltura indoor a causa dell’avvento delle luci LED e di meccanismi di crescita come l’aeroponica. Basso costo del lavoro, ubicazione delle aziende agricole verticali più vicine alle basi di consumo, accessibilità ai prodotti freschi, zero uso di pesticidi, sono la chiave di volta per una crescita sempre più esponenziale del settore. A livello tecnologico, fino al 2024, l’idroponica continuerà a detenere la principale fetta di mercato. Ci si aspetta, comunque, una rapida inversione di tendenza verso l’aeroponica, facilitata dal minore utilizzo dell’acqua, dal crescente interesse dei consumatori verso le colture indoor e soprattutto dai ridotti spazi all’interno delle città urbane.