Nell’immaginario collettivo, se il mercato del energia diventa ‘libero’ vuol dire che c’è assoluta concorrenza e quindi sulle nostre bollette domestiche i prezzi saranno più vantaggiosi. Non vogliamo sfatare un ‘mito’ così consolidato. Quel che è certo per ora è che siamo già oggi vittime di una spietata serie di telefonate, più o meno intimidatorie, sui pericoli che corriamo se non firmiamo subito nuovi contratti che ci leghino, quasi indissolubilmente, con questo o quel gestore.

Il tutto senza mai dirci che il mercato libero arriverà solo nel luglio del 2019, e quindi che abbiamo oltre un anno e mezzo prima di decidere del nostro matrimonio contrattuale sull’energia.

Malgrado ci sia tutto questo tempo per scegliere, le società che già oggi operano nel mercato tutelato dallo Stato, che fin qui ha operato per calmierare i prezzi dell’energia, si sono già ampiamente date da fare perché i propri utenti firmassero documenti di adesione al passaggio al mercato libero, sempre confermando l’attuale legame contrattuale. E le associazioni di consumatori stanno ricevendo molte segnalazioni già adesso di pratiche aggressive e fuori norma.

Meglio ricordare allora che le famiglie possono restare nel Tutelato fino al 1° luglio 2019. Poi dovranno necessariamente sottoscrivere un nuovo contratto nel Libero, ma tenendo conto che ogni venditore ha più contratti che prevedono condizioni e prezzi differenti o offerte aggiuntive. E quel che nessuno dice mai è che, solo per la luce, c’è la possibilità di passare oggi a un contratto transitorio di Tutela Simile che prevede condizioni economiche analoghe a quelle del servizio di Maggior Tutela.

Insomma, la tutela dei consumatori passa anche da quella che oggi sarebbe una necessaria azione di informazione contro un Far West che non fa bene a nessuno.