Previsioni al ribasso per i consumi di questo Natale: a frequentare (in Italia, come fuori) i cosiddetti discount non sono più solo fasce sociali povere ma tutti gli ‘impoveriti’ di questi ultimi anni, un esercito che si è andato ingrossando. A questi clienti con un potere d’acquisto diventato basso, ma che erano abituati a prodotti di qualità, si rivolgono le nuove proposte dei supermercati low cost con uno standard dei prodotti che è diventato nettamente più alto.

«C’è un innalzamento del livello del food – sottolinea Bruno Barbieri, lo chef italiano che ha all’attivo il maggior numero di stelle Michelin e severo giudice di MasterChef Italia, insieme a Carlo Cracco e Joe Bastianich – ed una diversa sensibilità nei consumatori. Il cibo di qualità oggi lo vogliono tutti mentre fino a qualche anno fa pensavi di poterlo gustare solo nei ristoranti top. Le novità gourmet nei supermercati low cost le ho notate anch’io e ne sono felice, non è che tutti possano permettersi di andare da Eataly nel quotidiano».

Secondo Mario Gasbarrino, l’amministratore delegato della Unes Supermercati che conta 200 punti vendita in Lombardia, Piemonte e Emilia Romagna, «il concetto di Low cost/ High Value è uno stile di vita. Si elimina così la divverenza tra il cliente di serie A e B, come ci hanno insegnato Ikea e Zara per esempio. Oggi un prodotto deve essere smart, democratico, non più classista e umiliante».