La filiera del Prosciutto di San Daniele rappresenta, e dovrà rappresentare anche per il futuro, un valore aggiunto non solo dell’economia agroalimentare e rurale, bensì dell’intero Friuli Venezia Giulia. Lo sostiene l’assessore regionale alle risorse rurali, agroalimentari e forestali, Claudio Violino, intervenuto all’annuale assemblea del Consorzio del Prosciutto di San Daniele: la regione, ha detto, è oggi in una posizione avanzata fra le realtà nelle quali il mondo rurale gioca un ruolo significativo nell’immagine e nella promozione del territorio. Per la città di San Daniele del Friuli, la produzione del prosciutto costituisce, e dovrà costituire, l’elemento qualificante e trainante delle politiche di sviluppo e deve divenire sempre più identitaria della comunità locale.
Per quanto attiene all’affermazione di progetti del territorio di ampia scala legati alle produzioni locali, il Friuli Venezia Giulia è forse in ritardo rispetto a Paesi che già da secoli ne hanno fatto una bandiera, come la Francia e la Spagna: proprio questo ritardo, però, consente di valutare tale progetto in termini attuali e moderni e di prospettarne un percorso mirato ed efficace. C’è l’esigenza di un percorso comune di valorizzazione delle risorse del territorio quale elemento trainante del sistema e dell’economia su vasta scala. Uno dei risultati più significativi raggiunti dal Consorzio del Prosciutto di San Daniele, assieme alla Regione, in questi anni, è rappresentato dall’impiego del 18 per cento di materia prima (cosce di suini) regionale da parte dei prosciuttifici del San Daniele.