La cooperazione agroalimentare nel Veneto ha superato i 6,8 miliardi di euro di fatturato annuo e si colloca al secondo posto nazionale dietro l’irraggiungibile Emilia-Romagna (oltre 13mld), ma nettamente davanti al Trentino Alto Adige (3,7mld) e alla Lombardia (3,6mld). I dati sono dell’Osservatorio della cooperazione agricola italiana istituito dal Ministero delle politiche agroalimentari e forestali e sostenuto dalle quattro Organizzazioni di rappresentanza delle cooperative dell’agroalimentare: Agci-Agrital, Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare ed Unicoop.

Al sostanziale equilibrio nella distribuzione geografica delle imprese cooperative (44% al Nord, 14% al Centro, 42% al Sud) non corrisponde egual misura nel fatturato, che attribuisce al Nord l’82% del valore, il 7% al Centro e l’11% al Sud. E le prime quattro regioni per fatturato, Emilia-Romagna, Veneto, Trentino Alto Adige, Lombardia, generano il 75% del fatturato di tutta la cooperazione associata, pur essendo localizzate nel loro territorio appena il 29% delle imprese totali. La speciale classifica per regioni cambia se si guarda il numero di imprese: a comandare è la Sicilia (764 cooperative), seguita dall’Emilia Romagna (701) e da un’altra regione del Sud, la Puglia (430). Poi Veneto (317), Piemonte (297), Lombardia (273), Lazio (258) e Sardegna (250).