Il Ministero dell’agroalimentare dovrà mettere insieme tutte le competenze e le risorse della filiera dai campi alla trasformazione dei prodotti, comprese quelle oggi in capo al Ministero dello Sviluppo Economico. Tutte le organizzazioni agricole si sono espresse favorevolmente a questa scelta del Governo ed il presidente di Confagricoltura, Mario Guidi, ha anzi auspicato che il nuovo ministero «nasca, e presto, con l’obiettivo di sostenere il settore che è al centro della ripresa economica. Non si dimentichi che l’agroalimentare è in crescita, con l’export che ha superato i 33,7 miliardi di euro e ambisce a raggiungere i 50 miliardi entro il 2020».

«Sarà importante – ha proseguito Guidi – che venga garantita la tutela del comparto primario, in termini di politiche a difesa delle imprese agricole  e ovviamente andranno colte pienamente le opportunità che vengono dal muoversi in una logica di filiera. Abbiamo toccato con mano quanto siano rilevanti, rispetto alle produzioni italiane, le azioni di promozione, la gestione delle relazioni di interscambio, il sostegno agli interessi di filiera sui mercati: temi da vedere in modo complementare al processo di internazionalizzazione. Si tratta, perciò ha concluso Guidi – di creare un Ministero che abbia una missione sostanziale di accompagnamento delle imprese sul mercato, fondamentale in questa fase di ripresa economica».