A 12 anni dal disastro nucleare giapponese prende il via il rilascio delle acque di raffreddamento

L’acqua di raffreddamento della centrale nucleare di Fukushima dal 24 agosto è riversata in mare. Si parla di 1,34 milioni di tonnellate di acqua che sono state stivate in questi 12 anni nei container in prossimità della centrale nucleare. Il governo giapponese e la TEPCO, azienda che gestisce la centrale, assicurano che le acque sono state filtrate grazie ad un innovativo processo denominato ALPS – Advanced Liquids Processing System, e che grazie a filtri chimici capaci di trattenere i nuclei atomici instabili sono stati rimossi dall’acqua tutti gli elementi radioattivi, eccetto il trizio. I livelli di radioattività residua dichiarata delle acque è di 1.500 becquerel per litro, unità di misura internazionale per determinare le quantità di radionuclide, che è al di sotto dei 60000 Bq/l consentiti dalla normativa vigente su questa tematica. L’acqua sarà rilasciata a oltre un chilometro dalla costa nell’Oceano Pacifico attraverso un condotto sottomarino. L’azienda afferma che le particelle di questo isotopo dell’idrogeno sono in concentrazioni limitate e che tale elemento si trova naturalmente nelle acque del pianeta. Definita non pericolosa perché non oltrepassa i tessuti viventi, può arrecare danni soltanto se ingerita in elevate quantità.

Si prevede un rilascio di 500 000 litri al giorno ulteriormente diluiti, e tale processo di “smaltimento” dovrebbe coprire l’arco di 30 anni. L’agenzia internazionale per l’energia atomica AIEA, delle Nazioni Unite, ha espresso il parere favorevole per tale azione di rilascio, e dato disponibilità per una supervisione tecnica. La questione sta però sollevando proteste degli ambientalisti e preoccupazione da parte delle associazioni di pescatori. I primi avanzano dubbi sull’effettiva depurazione di tutte le acque che saranno rilasciate mentre i pescatori giapponesi temono di avere conseguenze a livello di vendite di prodotto. La Cina e la Corea del Sud, contestualmente all’inizio del rilascio in mare delle acque, hanno espresso la loro preoccupazione sollevando il problema anche a livello politico e diplomatico. 

25 Agosto 2023