Tutto come previsto, ma per i cambiamenti climatici sono necessari interventi molto più radicali

Sull’emergenza idrica il Governo si sta comportando come il gruppo che, in una corsa ciclistica, lancia la volata da lontano e poi si perde in tatticismi, facendosi recuperare dagli inseguitori. Era l’8 marzo, quando il Vicepremier, Matteo Salvini, annunciava nel veronese, in occasione dell’inaugurazione de rifacimento di un tratto del canale L.E.B., l’imminente varo del decreto contro la siccità.
Da allora è passato un mese di ulteriori annunci e quello che ora il Governo ha approvato, è null’altro che quanto già si sapeva e si doveva fare, mancando però di riempire le ‘caselline dei nomi’, nonché di indicare le risorse, facendo presagire così ulteriori slittamenti nell’operatività dei provvedimenti.
La crisi climatica, intanto, galoppa ed i fiumi del Nord sono risaliti da un cuneo salino così ampio, che si stanno trasformando in bracci di mare, soggetti alle maree oltre ad una profonda trasformazione ambientale.
Non c’è più tempo: bisogna decidere, se vogliamo difendere i litorali (e quindi agire urgentemente) oppure arrenderci all’avanzata climatica.

Data di pubblicazione: 11 aprile 2023