Sfilano a Milano i ricercatori che hanno creato una linea fashion con le immagini della ricerca .

Che cosa c’è di più lontano e diverso tra la fantasia e la scienza, tra la ricerca e la creatività? Eppure l’Università Statale di Milano è riuscita a coniugare questi termini nel progetto “PHYSIS. La scienza va di moda”. Da un’idea di Valentina Bollati, docente a capo del laboratorio di Epigenetica ambientale (EPIGET) del dipartimento di Scienze Cliniche e di Comunità della Statale di Milano, è così nata una speciale linea di abbigliamento presentata al pubblico con una sfilata nel Cortile del ‘700 della sede universitaria e con modelle e modelli d’eccezione.
Perché in passerella c’era un gruppo di ricercatori e di studenti che hanno iniziato la loro carriera o la cui carriera si è intrecciata con il laboratorio di Valentina Bollati. Ciascuno indossava un abito che raccontava un pezzo della propria storia, dei sogni di quando hanno iniziato a muovere i primi passi nel mondo della ricerca, delle aspettative create, disilluse e realizzate.
Con una speranza per il futuro della ricerca: la sfilata infatti è stata l’occasione per raccogliere donazioni per finanziare lo studio degli effetti dell’ambiente sulla salute umana.

Come nasce
la moda
PHYSIS

Partendo dagli scatti di batteri, cellule e microvescicole, realizzati durante la normale attività di ricerca all’interno del laboratorio EPIGET, con il supporto della fotografa Rita Antonioli, sono state realizzati giochi di colori e contrasti diventate fantasie impresse su stoffa.
Ne è nata così, con la collaborazione del polo di formazione e cultura dedicato alla ricerca e allo sviluppo nei settori del Food, Fashion e Design “NOlab Academy”, una collezione di abiti unisex per “divulgare” la scienza e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della ricerca in modo inedito, proponendo l’incontro con un mondo apparentemente lontano come quello della moda.